Su una collina di Langa, una vecchia storia d’amore che non ha potuto conoscere il suo naturale sviluppo, riaffiora dopo molti anni, dall’inatteso incontro dei due protagonisti.
La memoria ritorna ai lontani, teneri incontri, ai pettegolezzi e alle dicerie della gente, alle cattiverie dei paesani, alla mancata capacità di difendere con coraggio un sentimento sincero. La nostalgia, il rimpianto, le recriminazioni tornano puntuali nonostante il tempo passato e tanti personaggi riaffiorano dalle nebbie di un tempo perduto che non si ha più la possibilità né la voglia e la capacità di recuperare.
Rimane il rammarico di non aver saputo approfittare di una grande opportunità che avrebbe potuto diventare un bella storia di vita e l’ “euv ‘d doi ross” non è riuscito a farlo nessuno.

Un marito fedelissimo, di professione medico, rimane vittima dell’esperimento di un collega che gli propina una pasticca altamente afrodisiaca, da lui inventata e denominata INVEXENDO. Il risultato è che il nostro eroe diventa un irresistibile dongiovanni e un mandrillo scatenato, pronto a buttarsi su tutte le donne che gli capitano a tiro.
I guai iniziano quando il marito americano di una di queste “vittime” esige di rendere al dottore pan per focaccia. C’è una sola cosa da fare: inventarsi una moglie fittizia da mandare nelle braccia dell’americano e spedire la legittima consorte il più lontano possibile.
Ma il destino fa sì che tutti si incontrino in un alberghetto a Torriglia, dove anche la moglie proverà l’ebbrezza della pillola magica, portando il ritmo scatenato della vicenda ad un crescendo scandito dall’aprirsi e chiudersi delle porte delle camere da letto.

Vi aspettiamo Sabato 8 Marzo per festeggiare insieme la Festa della Donna!!!

L’armadietto cinese, scritta nel 1947 da Aldo De Benedetti (1892 – 1970), rappresenta un esempio di quel genere teatrale, molto in voga nel periodo antecedente la seconda Guerra Mondiale, denominato “commedia borghese”. La gelosia non è più di moda, è una follia che non s’usa più… Così cantavano le ragazze del Trio Lescano nel 1939. Ma i tempi cambiano, e anche le vecchie mode sono inevitabilmente destinate a ritornare. È infatti proprio la gelosia il pungolo che dà vita a tutta l’azione nella commedia: un divertente alternarsi di insinuazioni e smentite, allusioni e giustificazioni, timori crescenti e momenti di sollievo. Si vende all’asta l’armadietto appartenuto a un playboy, il Conte Marini. Due signore, Francesca Pieri e Laura Varalli, cercano di comprarlo, pensando che contenga le lettere d’amore che loro stesse avevano scritto al Conte.

Lorenzo Schiaffino, fabbricante di salumi, ha intenzione di dare sua figlia Enrica in sposa al suo già attempato socio Bacci Maggiolo. La sua autoritaria moglie Luisa Antola, donna con qualche mania di grandezza, è sempre alle prese con la figlia da sposare e con il marito, incallito e impenitente donnaiolo nonostante l’età e qualche acciacco di troppo. Per attuare il suo piano, Lorenzo deve vincere la resistenza della moglie e soprattutto della figlia che pretende un marito con un passato da grande amatore e con un considerevole carnet di conquiste. Cosicché decide di trasformare il suo socio Bacci, uomo rozzo e commerciale, in un novello Casanova, per l’appunto il Casanova di Camogli.

 

ATTENZIONE: lo spettacolo si svolgerà Domenica 16 Febbraio alle ore 16,00 (pomeridiana) invece di Sabato 15 Febbraio!!!

Dopo molti secoli, una donna, forse di nobile stirpe o forse no, resuscita dalle sue ceneri, perché – così ella dice agli archeologi che ne hanno scoperto la tomba – vuole andare in televisione e fare un discorso agli italiani.

Il che stupisce e sconcerta archeologi e autorità televisive.
Come se non bastasse, arrogante e istrionica, tutt’altro che santa o per lo meno mistica (come ci si aspetterebbe da una resuscitata), manifesta una femminilità prorompente e provocatoria. Ma è una resuscitata che afferma che ha qualcosa da dire e per questo
merita tutto il rispetto che si deve a una rediviva di tale stoffa.

Dopo alterne vicende e scontri, riuscirà alla fine a catturare gli italiani, “tambureggiando” il suo dettato su una semantica che risuona di un impalpabile e formicolante pulviscolo di parole.

In un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, Anime di Passaggio esplora la complessità delle esperienze umane attraverso una serie di incontri in una stazione metaforica.

Ogni scena è popolata da personaggi che, come anime in transito, rivelano i loro pensieri più intimi, le paure, le speranze e le sconfitte. I dialoghi si intrecciano con monologhi intensi e poetici, offrendo uno sguardo profondo su temi universali come la morte, l’amore, il tempo che passa e la ricerca di senso. Lo spettacolo si apre con un personaggio che, attraverso la sua interazione con le anime, simboleggia la ciclicità della vita e la ricerca di risposte nel buio dell’esistenza.

Attraverso una galleria di altri personaggi, lo spettacolo guida il pubblico in un viaggio filosofico ed emotivo.

Una stravagante famiglia di contadini aspira ad avviare un agriturismo.
È solo questione di permessi burocratici, ma qualcosa di brutto, grosso e pericoloso, si potrebbe dire un “mostro che sputa fuoco”, potrebbe mettere a rischio il loro sogno, così come il futuro di tutta la popolazione locale.
La notizia fa sì che diversi pittoreschi personaggi vengano coinvolti in questa faccenda: riusciranno, tra divertenti equivoci, colpi di scena e comici battibecchi, a sconfiggere il mostro e a portare a termine il loro desiderio?

Si terrà come consuetudine lo spettacolo degli Auguri.
Durante la serata si esibiranno:
• i SognAttori,
• la Compagnia dei giovani Due passi col comico,
• gli allievi del corso di recitazione di primo livello,
• gli allievi della Scuola di Canto curata dal Maestro Nadia Steffenino

Alice Rossi e Giacomo Rossi, due moderni ventenni, si incontrano in chat ogni sera:
chiacchierano, flirtano, si piacciono… e scoprono di avere parecchie cose in comune a cominciare dalla divertente coincidenza di portare lo stesso cognome. Così, un giorno,
Alice decide di invitare Giacomo a casa sua per un caffè. Tutto molto romantico, se non
fosse che i due sono ignari di avere lo stesso padre. Mario Rossi, infatti, altri non è che un impenitente bigamo felicemente (ma molto segretamente) sposato da 23 anni con entrambe le loro madri…

“ Non si sa come ” è l’ultimo lavoro teatrale di Luigi Pirandello. È stato scritto nel 1934, lo stesso anno in cui gli fu conferito il premio Nobel per la Letteratura.

Il tema è quello della possibilità di un tradimento amoroso avvenuto in un attimo, in modo quasi inconsapevole, senza alcuna intenzione. Ritorna in questo dramma, molto serrato e convincente nelle stravolte ma lucidissime argomentazioni del protagonista, la scissione tra la parte animale dell’uomo, l’istinto che vive una sua vita profonda e la ragione, le convenzioni e le regole della società. Ma per Pirandello la consapevolezza di questa dicotomia porta con sé il pesante fardello della responsabilità che l’uomo contemporaneo non può certo eludere.                                               

“ Non si sa come ” scandaglia una delle più brucianti contraddizioni della nostra esistenza: la distanza tra volontà e destino, tra ciò che scegliamo e ciò che non possiamo controllare.